giovedì 20 marzo 2014

Ipazia

La storia ci tramanda tanti nomi di uomini morti in nome della libertà di pensiero, da Socrate a Giordano Bruno, da Thomas More a Giovanni Gentile. Nomi dietro i quali si cela una ragione che non si è piegata alla paura e alla morte, una ragione che non ha mai rinnegato la sua natura “pensante”, una ragione per dirla “alla Foucault” che ha avuto il coraggio della verità. Ma di tutti questi nomi, che sull’onda dei secoli sono giunti al nostro cospetto affinché siano per noi fonte di insegnamento, ce n’è uno al confine tra memoria e oblio, tra le maglie di un intreccio di eventi, testimoniati dalla storia, e di emozioni, conseguenze e cause di situazioni sempre più complesse e complicate che si allontano così tanto dalla loro origine da sembrare di seguire una logica tutta loro, indipendente da noi uomini che le creiamo. Però, capita che in certi momenti storici e nella mente di grandi pensatori quest’intreccio si snodi mostrando nella sua interezza ogni filo di cui si compone e i meccanismi che legano ciascun filo agli altri.

mercoledì 5 marzo 2014

Santippe

Tutti noi conosciamo Socrate, il filosofo del ‘Conosci te stesso’, che vagava scalzo per le strade di Atene alla ricerca dei presunti sapienti cui mostrare che la vera sapienza risiede nel sapere di non sapere. Ma ben pochi conoscono Santippe, o meglio di lei è nota la sua stravaganza e la sua irascibilità, si dice infatti che Socrate stesse tutto il giorno fuori casa a filosofare perché aveva una moglie insopportabile, bisbetica e indomabile. Il filosofo Antistene racconta che Socrate riusciva a fare ragionare tutti fuorchè sua moglie, con lei a quanto pare la maieutica non attecchiva e non riusciva a ricordare alcuna conoscenza pregressa. Ma se è vero che dietro ogni grande uomo si cela una grande donna, forse anche Santippe merita una rivalutazione storica.
Socrate aveva il dono di incantare con la parola chiunque lo ascoltasse e di certo per Santippe galeotta fu la parola quando la udì fra la gente che si affollava nell’agorà. Ma è anche certo che la giovane donna non poteva sapere a cosa andava incontro…  Riuscite anche solo a immaginare come doveva essere stare con un uomo che era in grado di rimanere immobile a pensare giornate intere, senza né mangiare né dormire.